Casa degli ospiti
Adiacente all’edificio dell’Accademia, su due piani diversi, ci sono 15 camerette con servizi, molto accoglienti, riccamente decorate, pronte per accogliere persone che per motivi diversi hanno bisogno di ospitalità. Completa il servizio la lavanderia, la cucina/sala da pranzo, a disposizione degli ospiti che volessero usufruirne.
La decorazione di ogni singola cameretta è originale, riporta la simbologia ed un cenno biografico del santo, con un pensiero che fa riferimento alla sua vita. Le camerette sono state decorate da artisti diversi.
L’insieme rende l’ambiente denso di gioia, pace e serenità. E’ un invito a dimenticare o attutire le preoccupazioni esistenti e ad inoltrarci nei temi della spiritualità.
Per rendere originale ed accogliente l’ambiente dell’ospitalità, le camerette anziché portare il numero di stanza sono state dedicate a diversi santi, scelti non a caso, ma con un preciso riferimento. Quindi portano il nome di :
San Francesco d’Assisi: patrono d’Italia
Camera progettata e realizzata da Mariachiara Mondini (Data di inizio: 15 Giugno 2007). Si festeggia il giorno 4 Ottobre: è protettore degli animali e dei commercianti. Francesco, dall’antico tedesco, significa libero. L’emblema è il lupo con gli uccelli. Mariachiara ha scelto di decorare la cameretta che porta il nome di San Francesco perché ama molto la natura e gli animali, come li amava il santo. Ne ha rappresentati alcuni, il lupo e gli uccelli, sparsi un po’ qua e là. Degli uccellini sostengono un drappo color rosa antico che porta un pensiero sulla pace.
Santa Caterina da Siena: patrona d’Italia
Camera progettata e realizzata da Moira Maffeis, Maria Cemmi, Daniele Fabiani (Data inizio: 4 Marzo 2008). S. Caterina da Siena, vergine e Dottore della Chiesa, si ricorda il 29 Aprile. Il suo nome, dal greco, significa donna pura. I suoi simboli sono l’anello e il giglio. Si è scelto, per quest’altra camera di creare un’atmosfera particolare, giocando con pennellate morbide di colore neutro che potesse accogliere l’immagine simbolica dell’Italia al fianco del letto. Un angelo sostiene un uomo, come nella vita un uomo è sorretto dalla fede. Quest’ultimo regge tra le mani una bandiera italiana simbolo di un’Italia unita dalla religione. Una cornice astratta, dello stesso colore del letto, percorre il perimetro della porta del bagno nel quale si trova un cielo limpido e sereno.
San Valentino: patrono della parrocchia di Breno
Camera progettata da Maria Cemmi e realizzata da Moira Maffeis (Data inizio: 20 Giugno 2007). S. Valentino, martire, patrono della parrocchia di Breno nel giorno 14 Febbraio. Popolarmente è ricordato come il Santo dell’amicizia, degli innamorati e degli amanti. Il suo nome indica uomo che sta bene, sano, forte e robusto; i suoi emblemi sono il bastone pastorale e la palma. L’amore di cui il Santo è il protettore è sicuramente l’amore puro, il vero amore umano nelle sue diverse dimensioni tra l’uomo e la donna, ma anche quello tra figli e genitori, tra fratelli, tra amici… e ultimo ma non meno importante dell’uomo verso il Creatore e viceversa. Per questo si cercò un’ immagine che potesse esprimere tutti questi aspetti dell’Amore, un disegno che li potesse riassumere… lo si trovò in una tenera scena di due bimbi inginocchiati di spalle e di profilo intenti a dire le preghiere della sera con le manine giunte e gli occhietti chiusi. Una scena di incantevole innocenza.
Santa Lucia
Patrona degli invidenti, ed è stata scelta da S. José Maria de Yermo come patrona anche della Congregazione delle “Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri”. La camera è stata realizzata da Evana Paul Gonzalez ( Data di inizio: 15 Giugno 2007).
S. Lucia, vergine e martire, è conosciuta nella Chiesa come la patrona dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti. Protegge anche dalle malattie degli occhi e dalle carestie. Lucia, dal latino, significa luminosa e splendente. Gli emblemi sono gli occhi su di un piatto, il giglio, la palma e il libro del vangelo. Evana ha scelto di decorare questa cameretta che porta il nome di Santa Lucia perché l’ha colpita la vita della santa, simbolo di forza e di coraggio. I gigli richiamano la sua purezza, e gli occhi azzurri, deposti su di un grande libro il suo martirio, che è il simbolo per eccellenza della santa.
San José Marìa de Yermo y Parres (1851-1904)
Fondatore della Congregazione delle “Serve del S. Cuore di Gesù e dei Poveri”. Dalla Chiesa viene festeggiato liturgicamente il giorno 19 settembre, ma la sua festa si estende anche al 20 settembre anniversario della sua partenza per l’eternità. La camera è stata progettata e realizzata da Daniele Fabiani (Data di inizio: 17 Luglio 2007). L’artista si è dedicato con maggior tempo, in quanto ha voluto, attraverso il pennello, narrare l’intera storia del Santo coinvolgendo le quattro pareti in altezza. La prima scena narra il sogno del bambino José di poter un giorno servire la Chiesa; segue la chiamata di Dio al sacerdozio e la sua risposta generosa. Nella Chiesa è finalmente sacerdote e la Divina Provvidenza lo porta a incontrarsi con le miserie e sofferenze dei poveri ai quali dedica tutta la sua vita. Viene riportata la scena che lo ha sconvolto e ha cambiato la sua vita, portandolo al servizio dei poveri e abbandonati, e cioè il ritrovamento dei bimbi neonati che i maiali stavano divorando sulla sponda del fiume, e la scena della catastrofica inondazione della città di Leòn, ove in quell’occasione, per il suo coraggio e audacia nel soccorso alle vittime, fu chiamato : “Gigante della carità”. Altre scene di carità evangelica sono riprodotte con gli indios, per i quali il Santo ebbe una speciale predilezione. Chiude il percorso della sua vita la scena dell’incontro del santo con Iddio Padre che l’accoglie paternamente e la Chiesa che lo porta all’onore degli altari. Tutte le pareti sono coperte dal dipinto, ma lo stile fresco e dinamico di Daniele non rende l’ambiente pesante bensì piacevole.
San Romano
In onore e per gratitudine all’insigne Sig. Ing. Romain Zaleski, benefattore. Camera progettata e realizzata da Moira Maffeis (Data di inizio: 26 Luglio 2007). S. Romano di Condat è un monaco, abate. La Chiesa lo ricorda il giorno 28 febbraio. Il suo nome significa nativo di Roma, il suo emblema è il bastone pastorale. La camera è stata arricchita con scorci naturalistici delle montagne camune e non, tanto amate da Romain. Sulla parete principale, in fianco al letto, è stato riprodotto il Monte Bianco, sul lato francese, che si vede da Chamonix, di fronte l’impianto di risalita di Borno, ove si trova la prima casa dei Signori Zaleski all’arrivo in Italia. Accanto all’armadio un suggestivo monastero che ricorda quelli che ha fondato S. Romano. L’intera parete dietro la scrivania, invece, è dedicata alle incisioni rupestri della Valcamonica; sono riconoscibili i simboli più importanti quali la rosa camuna, le palafitte e l’orante. Anche il bagno è stato abbellito con un dipinto raffigurante il Pizzo Badile visibile anche dallo specchio.
Sant’Elena
In onore e per gratitudine alla Sig.ra Hélène Prittwitz Zaleski, benefattrice, ed entusiasta collaboratrice con ottime idee nell’arte, nella musica e nella promozione del bene e del bello a servizio della Valle Camonica. Camera progettata e realizzata da Moira Maffeis (Data di inizio: 4 luglio 2007). S. Elena madre di Costantino, Il giorno della sua festa è il 18 Agosto. Elena, dal greco, significa la splendente, fiaccola. Il suo simbolo è infatti la fiaccola. La particolarità di questa cameretta è la decorazione che investe anche il soffitto. Un pergolato in ferro battuto che culmina in un tettuccio appuntito crea un’ambientazione quasi sognante. In lontananza lo scorcio di un paesaggio autunnale con delle betulle spoglie agiate su distese color biscotto, rendono illimitate le pareti della stanza quasi come se la camera da letto fosse posta nel centro di una pianura disabitata. Moira ha voluto creare una situazione che risvegliasse le percezioni di chi l’abita, desiderava che chi entrasse provasse una sensazione di respiro, si sentisse quasi spaesato perché incapace di capire se fosse dipinto o realtà. Ha pensato anche all’ospite sdraiato sul letto, chiaramente chi è disteso è portato ad osservare il soffitto, quindi anche quest’ultimo è stato dipinto. Un limpido cielo autunnale crea uno sfondato che ospita il tetto in ferro battuto del pergolato; dei germoglietti di glicine si arrampicano affusolati sulla struttura, e dei simpatici uccellini colorano e rallegrano la stanza. Non poteva mancare la fiaccola, il simbolo della santa, che con la sua luce e il suo calore illumina la stanza.
San Vladimir di Kiev
In onore ai due figli dei Signori Romain ed Hélène Zaleski, che si chiamano appunto Vladimir e Costantino. La camera di S. Vladimir è stata progettata e realizzata da Daniele Fabiani (Data di inizio: 11 luglio 2007). S. Vladimiro di Kiev, principe, significa colui che possiede o domina la pace. Si festeggia il giorno 15 luglio. Questa cameretta è molto singolare nella decorazione. Infatti, Daniele ha voluto raffigurare, come fossero stendardi, le tre scene cruciali della vita del Santo, utilizzando esclusivamente come simbolo la mano. Il colore di base è il blu, fresco e deciso. La prima scena, mette in evidenza le origini principesche di San Vladimiro, la mano infatti poggia sul bracciolo di un trono. La seconda ne raffigura invece la conversione attraverso il simbolo di due mani unite in segno di pace. L’ultima infine, rappresenta la mano con l’anello sposalizio, simbolo di unione mistica con il Signore, ma anche di alleanza e di potere utilizzato a favore dei poveri.
San Vito: Patrono dei ballerini
Camera progettata e realizzata da Mariachiara Mondini ed Evana Paul Gonzàlez (Data di inizio: 27 Luglio 2007). Il 15 giugno ricorda S. Vito, adolescente martire. E’ il protettore dei danzanti e ballerini, significa forte, virile e che ha in sé la vita. L’emblema è la palma. Per la realizzazione di questa cameretta ci fu la collaborazione di Mariachiara e di Evana. La prima eseguì la decorazione della parete principale ove si trova un teatro con due ballerini, chiaro riferimento al Santo, e la seconda si dedicò alla scritta e alla progettazione di altre figure decorative.
Santa Cecilia
Camera progettata e realizzata da Claudio Cretti, iniziata il 22 Giugno 2007. Patrona dei musicisti e cantanti S. Cecilia, vergine e martire, è festeggiata nella Chiesa il giorno 22 novembre. Gli emblemi di Cecilia, così chiamata dal nome di una grande famiglia romana, quella dei Cecili, sono il giglio, l’organo, il liuto e la palma. Il modo di dipingere di Claudio si contraddistingue per uno stile fumettistico, fantasy e particolare. Lo si nota subito entrando nella cameretta: la Santa dipinta è seduta sulla spiaggia appoggiata ad una palma intenta a suonare l’arpa. I particolari del profilo, delle mani, delle foglie evidenziano questo stile cartone animato, semplice e lineare. Un suggestivo mare addolcito da un tenue tramonto fa da sfondo alla scena e la rende idilliaca.
Sant’Agnese
Camera progettata e realizzata da Monica Pedri. (Data di inizio: 15 Giugno 2007). S. Agnese, Patrona della gioventù, vergine e martire, nella Chiesa è festeggiata il 21 Gennaio. Agnese, dal greco, significa pura e casta. Gli emblemi sono l’agnello, il giglio e la palma. Della sua realizzazione Monica dice: “Ho scelto di dipingere la cameretta di S. Agnese. Ho iniziato decorando una lunga pergamena antichizzata con un pensiero sulla Santa. Poi ho dipinto dei gigli che si arrampicano sulla parete della stanza, la palma del martirio e al lato della porta un agnello per l’ assonanza del nome agnus con Agnese”.
Sant’Agata
Camera progettata e realizzata da Daniele Fabiani (Data di inizio: 15 Giugno 2007). Patrona dei pompieri, vergine e martire, nel calendario romano viene ricordata il giorno 5 Febbraio. Agata, dal greco, significa buona e virtuosa. Gli emblemi sono il giglio, la palma, le pinze e i seni su di un piatto. Per rappresentare al meglio il patronato della Santa, l’artista Daniele ha dipinto uno scorcio di Pompei con il suo vulcano in eruzione.
San Roberto Bellarmino
In onore e per gratitudine al Direttore artistico di tutta l’opera: Roberto Damiani. Camera progettata e realizzata da Moira Maffeis (Data di inizio: 30 Gennaio 2008). S. Roberto Bellarmino, Vescovo e dottore della Chiesa. La Chiesa lo ricorda il giorno 17 Settembre. Roberto significa splendente di gloria e il suo emblema è il bastone pastorale. La decorazione non richiama la vita del santo ma piuttosto l’impegno del direttore artistico nel complesso Casa Padre Yermo; per questo motivo sono presenti chiari simboli che ricordano il suo lavoro, come le due colonne all’entrata del bagno che riprendono quelle del teatro. Tutt’intorno un paesaggio fantastico crea un’atmosfera sognante che, come Damiani confidò, gli favorì la nascita di nuove idee per la progettazione del teatro in tutti i suoi minimi dettagli. Il colore predominante è il verde menta, colore rilassante e favorevole alla concentrazione, impreziosito da stelle dorate sul soffitto. Un simpatico camaleonte con la sua coda a spirale decora la parete in prossimità degli attaccapanni, un bastone pastorale, simbolo del Santo, è appoggiato alla scrivania come fosse reale. Un pavone in atto di nutrire la sua nidiata è dipinto sulla parete del bagno, simbolo di eleganza, di incorruttibilità e di passaggio tra la vita e la morte.
San Claudio de la Colombière
In onore e gratitudine al Direttore generale dei Lavori di ristrutturazione di tutto l’edificio: Claudio Reboldi. Camera progettata e realizzata da Maria Cemmi (Data di inizio: 30 Gennaio 2008). S. Claudio de la Colombiere, religioso, ricordato nel giorno 2 Febbraio, protettore della famiglia. Claudio significa zoppo ed è un uomo di cuore, il suo emblema è il giglio che significa purezza. Essendo Il signor Reboldi, amante della montagna, la stanza è stata decorata con un fresco paesaggio montano coronato da purissime vette innevate; in particolare sono riconoscibili alcune cime tra le più famose della Lombardia. Un’ allegra famiglia di escursionisti è dipinta a fianco del letto, a sottolineare l’importanza di quest’ ultima, il cui protettore è appunto S. Claudio. Dei gigli, anch’ essi emblema del Santo, sono dipinti vicino alla testata del letto.
San Costantino
L’artista Daniele Fabiani nella decorazione della cameretta di S. Costantino si è ispirato alla sua vita ed alla sua conversione al cristianesimo. Ha pensato quindi di imprimere sul muro dietro la testata del letto la corona ferrea, la corona degna di un grande imperatore quale è stato. Non poteva mancare l’arco che fu dedicato dal senato romano per commemorare la vittoria dell’imperatore. L’arco di Costantino può essere considerato come un vero e proprio museo di scultura romana ufficiale, straordinario per ricchezza ed importanza. Nella stanza è stato dipinto in chiaroscuro con tratti veloci e vibranti, espressionisti, tipici di Fabiani. In questo modo si è mantenuto il giusto equilibrio tra camera di dimensioni ridotte ed un monumento tanto grande.